L’aumento esagerato delle spese, il rialzo delle bollette, i problemi economici che attanagliano le famiglie e, dulcis in fundo, la perdita di numerosi posti di lavoro dallo scoppio della pandemia. Gli italiani si svegliano ogni giorno più poveri e tra mille difficoltà. L’ultima problematica riguarda i mutui. Quelli esistenti e quelli che moti italiani si apprestano a chiedere.

Se da una parte i tassi si sono notevolmente alzati (secondo l’ultimo studio di Milano Finanza, le rate dei mutui variabili potrebbero salire del 48% arrivando fino a 1.100 euro), dall’altra diventa sempre più difficile poterli richiedere. Secondo un recente studio infatti, la nuova situazione ha mutato notevolmente lo scenario: circa il 18,6 % delle persone che lo scorso anno sono riuscite ad ottenere un mutuo, oggi (alla luce dell’aumento dei tassi) non avrebbe i requisiti per poter presentare la domanda.
Secondo uno studio portato avanti dal portale Facile.it, la situazione sarebbe davvero molto grave. Quasi il 19% dei mutuatari dell’ultimo anni non rispetterebbe un requisito necessario: il rapporto rata/reddito (normalmente pari a circa 1 a 3) usato dalle banche come criterio di selezione per l’erogazione del finanziamento. Non solo; l’analisi del comparatore ha messo in luce come, a parità di rata, il potere di acquisto di un nuovo mutuatario sia calato del 22% in un solo anno e oggi, per comprare casa tramite mutuo, bisogna avere un reddito più alto del 27% rispetto a dodici mesi fa. Uno scenario impensabile alla luce dei problemi economici che attanagliano la stragrande maggioranza delle famiglie italiane.
Le richieste delle banche

Le banche infatti (per poter concedere un mutuo) si assicurano che l’importo della rata richiesta non superi, indicativamente, un terzo dello stipendio disponibile (al netto di altri finanziamenti o impegni economici del nucleo familiare); oggi quindi, a causa dei tassi in aumento, gli aspiranti mutuatari devono fare i conti con rate più alte che, di fatto, complicano l’accesso al credito da parte delle famiglie.
I dati evidenziati fanno riflettere: a febbraio 2022 la rata mensile di un mutuo standard a tasso fisso (126.000 euro al 70% da restituire in 25 anni) era pari a 482 euro; per poterlo ottenere era necessario dimostrare di possedere un reddito netto mensile pari ad almeno 1.450 euro. Oggi, per lo stesso finanziamento, la migliore rata mensile è pari a 615 euro, che porta quindi l’aspirante richiedente a dimostrare di avere un reddito di 1.845 euro al mese. E’ necessario quindi uno stipendio più alto almeno del 27%. L’alternativa è quella di orientarsi su importi più contenuti tanto è vero che l’osservatorio di Facile.it ha messo in luce come, nei primi due mesi del 2023, chi ha presentato domanda di finanziamento per l’acquisto della prima casa abbia chiesto, in media, 136.935 euro, il 7% in meno rispetto all’anno precedente.
Tutto legato ai tassi di interesse
“Il calo graduale degli importi richiesti, già in atto dalla seconda metà del 2022, è strettamente legato all’aumento dei tassi di interesse”, afferma Ivano Cresto, Managing Director prodotti di finanziamento di Facile.it. “In alcuni casi è l’aspirante mutuatario che, pur di non rinunciare all’acquisto, sceglie di orientarsi su un importo più contenuto per alleggerire la rata mensile, in altri è la banca stessa che è costretta a ridimensionare la richiesta per preservare il rapporto rata/reddito. Rapporto che – ricorda Cresto – può variare da banca a banca e per questo il consiglio è di farsi aiutare da un consulente nella scelta dell’istituto a cui presentare domanda di finanziamento”.