Seminoma: vediamo quali sono i sintomi, la cura e i rimedi di questo tumore maligno dei testicoli. Le cause dell’insorgenza della patologia rimangono sconosciute, anche se sono noti alcuni fattori di rischio, come, ad esempio, la familiarità. Il tumore ai testicoli si origina dalle cellule germinali, che sono deputate alla produzione degli spermatozoi. Fra i segni che ci indicano la presenza di una malattia di questo genere, il senso di pesantezza allo scroto e una sensazione di malessere generalizzato. Vediamo di scoprirne di più sui sintomi del seminoma e sulle possibilità terapeutiche.
Sintomi
Il sintomo più caratteristico di un seminoma è rappresentato da un rigonfiamento che interessa uno dei testicoli. E’ possibile percepire questo rigonfiamento alla palpazione e soltanto in alcuni casi appare doloroso. Più in generale, il seminoma determina una sensazione di pesantezza allo scroto, un dolore nella parte bassa dell’addome e alla schiena e un senso di fatica e di malessere generalizzato.
Il seminoma di solito interessa soltanto uno dei testicoli, anche se in alcune situazioni può essere bilaterale. I casi di seminoma bilaterale, però, sono molto rari e di solito le masse tumorali compaiono in momenti differenti e non contemporaneamente. Gli stadi tumorali di un seminoma si distinguono in 1, 2 e 3: nel primo la patologia è limitata al testicolo, nel secondo il tumore interessa il testicolo e i linfonodi vicini dell’addome e della zona pelvica, nel terzo stadio il tumore si diffonde in linfonodi lontani e in altri organi, soprattutto i polmoni.
Cura e rimedi
Il primo trattamento terapeutico a cui si deve fare ricorso consiste nella rimozione chirurgica del testicolo che presenta la massa tumorale. Si tratta di un’operazione che è nota con il nome di orchiectomia inguinale. Se lo stadio del seminoma è arrivato già al secondo o al terzo, bisogna intervenire anche con l’asportazione chirurgica dei linfonodi coinvolti e con la somministrazione di cicli di chemioterapia e radioterapia. A volte queste ultime cure si rendono necessarie anche in presenza di un seminoma allo stadio 1 a scopo precauzionale.
L’orchiectomia inguinale viene eseguita in anestesia generale: è praticata un’incisione a livello inguinale, attraverso la quale estrarre il testicolo malato. La sua rimozione (nel caso di un seminoma unilaterale) non influenza la fertilità e neanche la libido, perché il testicolo rimanente sopperisce a quello asportato, costituendosi un processo di compensazione ormonale e di spermatozoi.
L’asportazione dei linfonodi, invece, può comportare l’eiaculazione retrograda, un disturbo curabile che consiste nell’immissione dell’eiaculato nella vescica. Per la chemioterapia si utilizzano generalmente farmaci come la bleomicina, l’etoposide e il cisplatino. Con la radioterapia il paziente viene sottoposto a delle radiazioni ionizzanti ad alta energia, che hanno l’obiettivo di eliminare le cellule neoplastiche. Più il tumore è in stadio avanzato, maggiori sono i cicli terapeutici richiesti.