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Cos’è che non può mancare mai in un locale? Gli alcolici, ovviamente. Dai liquori italiani più conosciuti e apprezzati, fino ai distillati d’Oltreoceano, scopriamo quali sono gli alcolici più venduti nei bar di tutto il mondo. Rispondere a questa domanda potrebbe sembrare semplice, ma non lo è affatto. Ogni popolo ha le sue preferenze, ogni nazione la sua specialità. Anche se le marche e i tipi di liquori sono davvero infiniti, la sostanza è sempre la stessa: gin, vodka, whiskey. Consumati da soli o mixati in cocktail esplosivi, sono alla base delle serate alcoliche di milioni di persone in giro per il globo. Vediamo quali sono le marche e i nomi di liquori più amati di sempre, da segnare nella propria lista.
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GIN
Direttamente dal ‘600 arriva uno dei distillati più famosi in assoluto, dal colore chiaro e dal sapore forte e aromatico. La sua natura particolare deriva dal processo di produzione, ovvero la distillazione di un composto fermentato di orzo e frumento, arricchito poi da una miscela di spezie ed erbe (la più importante è il ginepro, che gli conferisce sapore e profumo).[/multipage]
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VODKA
Dobbiamo trasferirci nelle fredde lande dell’est per scoprire il segreto della vodka, il superalcolico per eccellenza. Tipica della Russia e della Polonia, le sue radici affondano addirittura fino al XV secolo. La vodka viene prodotta distillando e filtrando almeno tre volte una miscela di fecola, polpa di patate e cereali. Nella versione classica il tasso di alcool deve essere vicino al 40 per cento.[/multipage]
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TEQUILA
Andiamo in Messico, nello stato di Jalisco, per conoscere una delle bevande ‘esotiche’ più apprezzate. La tequila viene prodotta dalla pianta nota come agave blu, distillata per due volte in alambicchi caratteristici. Per ottenere la dicitura ‘tequila’, questa particolare acquavite deve contenere almeno il 51 per cento di distillato di agave blu.[/multipage]
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RUM
Forse uno dei più antichi liquori prodotti dall’uomo, le cui origini sarebbero da far risalire ai popoli di Cina e India, i quali ricavavano bevande fermentate dal succo di canna da zucchero. Ed è proprio la melassa della canna da zucchero la base di questo liquore, che presenta molte varianti in giro per il mondo (più meno alcoliche e aromatiche). Una parte significativa del processo di produzione è l’invecchiamento.[/multipage]
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WHISKEY
Conosciuto anche come ‘whisky’, per segnalare la differente origine (Stati Uniti il primo, Scozia e Irlanda il secondo). Il più celebre è senza dubbio quello scozzese, prodotto in due diverse versioni: il primo dalla distillazione di solo orzo (whisky di malto) e il secondo miscelando il whisky di malto con un distillato di cereali (blended whisky). Il segreto è nell’invecchiamento, per cui si utilizzando solo botti di quercia.[/multipage]
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BOURBON
Una tipologia di whisky molto particolare, realizzata per la prima volta nel XVIII secolo nello Stato del Kentucky, nell’omonima contea di Whiskey. Ci sono regole molto precise da seguire durante il processo di distillazione, che può essere effettuato solo negli Stati Uniti. L’importante è che la base sia una miscela di frumento in cui il mais componga almeno il 51 per cento del totale.[/multipage]
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BRANDY
Dall’uva non si produce soltanto il buon vino, ma anche un’acquavite decisamente più alcolica. Stiamo parlando del brandy, categoria generica che racchiude al suo interno molte realtà diverse, a seconda del territorio (Armagnac, Cognac). Il brandy viene ricavato dalla distillazione del vino, invecchiato in botte per un periodo deciso in base alla nazione produttrice.[/multipage]
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SCOTCH
Una bevanda alcolica che rientra nella categoria generica dei whisky, ma con un processo di produzione differente e molto rigido. La base è sempre una miscela di cereali distillata, ma viene prodotto soltanto in alcune zone della Scozia, seguendo una trafila che si tramanda da secoli: malting, infusione, fermentazione, distillazione, maturazione, filtratura e imbottigliamento.[/multipage]
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APEROL
Alla base di molti cocktail (spritz in testa) troviamo questo alcolico dalla caratteristica colorazione arancione e dal sapore amaro. Il colore è dato dalla sua base di produzione, ovvero un infuso di alcool in arancia, erbe e radici. Orgoglio nazionale, visto che l’Aperol è stato inventato dai fratelli Barbieri di Padova e presentato per la prima volta nel 1919.[/multipage]
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GRAPPA
Un altro prodotto tipicamente italiano, prodotto dalla vinaccia (ovvero lo scarto dell’uva tolta la polpa) di viti italiane. La grappa classica è ottenuta dalla distillazione di vinacce di uva rossa, fermentate in precedenza. Il contenuto alcolico può variare in base all’invecchiamento e alla fermentazione, ma comunque va dai 37 gradi fino a 60, facendone uno degli alcolici più forti.[/multipage]
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LIMONCELLO
Se si parla della lista di liquori più conosciuti e usati nei bar di tutto il mondo, non possiamo dimenticare il limoncello. Si tratta di uno dei distillati più amati e utilizzati nei locali, ma anche come dopo pasto a casa; il suo successo è dovuto al fatto di essere un liquore digestivo fresco e dissetante.
Ma non è tutto, perché il limoncello è un liquore che può essere fatto anche in casa, in quanto questa tipologia di alcolico si ottiene semplicemente lasciando macerare per più di venti giorni le bucce di limoni con alcol e zucchero.
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MARTINI
Nella nostra lista di alcolici da bar, non può certamente mancare il Martini, uno dei liquori più usati al mondo.
Il Martini in commercio è rosso, rosato, bianco o extra dry, può essere sorseggiato sia secco e assoluto che mixato con altri tipi di liquori o distillati, come ad esempio il Gin, oppure, il Vermouth.
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PORTO SANDEMAN
Tra le marche di liquori più usati nei bar di tutto il mondo, troviamo anche il Porto Sandeman.
Si tratta di un buonissimo vino liquoroso, che può essere secco ma anche dolce, rosso e bianco. La marca più nota e conosciuta a livello mondiale è certamente Sandeman, che si distingue per la produzione di un ottimo vino liquoroso portoghese, ideale da gustare da solo ma usato anche per la preparazione di altre bevande alcoliche.
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SAMBUCA MOLINARI
La nostra lista dei liquori più usati nei bar di tutto il mondo, si conclude con la Sambuca Molinari.
Si tratta di un distillato dolce, ottenuto dall’anice stellato e altre erbe infuse in acqua, zucchero e alcol; inoltre, questo liquore certosino, secondo la ricetta tradizionale, prevede l’uso del sambuco (da cui deriva anche il nome) e fu prodotto dal marchio Molinari per la prima volta a partire dal 1945, e ancora oggi questo nome rimane uno dei produttori più famosi e apprezzati del distillato italiano.
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